La prima volta in dolomite, non sono mai stato da queste parti e vi assicuro che è un posto stupendo, le montagne sono bianchissime aggiungo un sapore diverso alla camminata, lo sguardo è imprigionato da queste guglie di dolomia, tra il passaggio delle profonde gole e i pinnacoli che spuntano come dita. La gita è organizzata dal Cai Biella, non potevamo trovare due giorni si sole come questi dopo le piogge della settimana passata. Dopo diverse ore di viaggio da Biella (vi assicuro che in pulmino è veramente lunga... più di 6 ore) arriviamo a Sesto (BZ) in Val Pusteria dopo un veloce pranzo partiamo verso le 13:15. Seguendo la strada non asfaltata (tra i pini cembro) si arriva in 15 minuti al rifugio Fondovalle dove troviamo alcuni stand di una corsa podistica in corso, tanta gente, posto molto turistico e facilmente raggiungibile anche dai più piccoli. Rimango in coda al gruppo, un po per i miei piedi dolenti dall'ultima gita un po per riuscire a fare con calma fotografie ed aspettare tutti. Il sentiero (unico) è il 101 che poi si biforca, a sinistra prosegue per il rifugio Comici a destra va verso il rifugio Lavaredo. Ovviamente proseguiamo per il rifugio Lavaredo, la strada diventa rapidamente un sentiero (sempre molto comodo e curato) ed iniziamo a salire con un basso dislivello. Il sentiero si accosta al fiume, non è assolutamente ripido, anzi piacevole per fare due parole con i compagni di gita (..bhe.... molti compagni... siamo in 34!). La salita prosegue lungo la Valle del Sasso Vecchio, con lo splendore della Cima Uno e Cima Dodici (questi nomi derivano dall'ora quando il sole rimane a picco sulla cima), la parte detritica ai piedi delle cime indica comunque una disgregazione naturale non da poco (oltre che alla frana del 2007). Sulla destra del Vallone sono presenti le cime di Punta Slavina Lunga e Sasso Vecchio. Risalendo il vallone ad un certo punto il panorama si apre ad una piana dopo aver finito di costeggiare il fiume, da qui si intravedono il lotananza le tre cime che ci aspettano. La ampia piana si apre a due bellissimi laghetti chiamati "i Laghi dei Piani", qui un via vai di persone che vanno verso le cime, molta, molta gente. Si arriva al punta della piana per poi ridiscendere sul rifugio Lavaredo. La serata passa benissimo tra fotografie con il sole a taglio alle bellissime tre cime ed una cena senza pari.
Alla mattina sveglia presto! Si parte anticipando un grosso gruppo del Cai di Bergamo che doveva seguire la Via ferrata, riusciamo a batterli sul tempo e partiamo. Si segue il sentiero subito a sinistra del rifugio, imbrago, casco e set da ferrata. Il sentiero passa accanto ad un curioso pinnacolo roccioso chiamato "La Salsiccia di Francoforte". Proseguendo il sentiero si arriva ad una piccola galleria scavata durante la guerra (tutto il percorso in realtà è stato scava dai militari per proteggere i confini dall'attacco austriaco nel 1915). E' necessario avere la torcia per seguire questo sentiero, la successiva galleria "Paterno" lunga 300m è totalmente al buio. Entriamo nella galleria, 300 metri di scalini, forte umidità, scalini alti, le frontali illuminano il passaggio, attaccati ad una catena che sale per tutta la galleria, qualche pozza d'acqua. Terribile pensare a quello che devono aver passato quei giovani militari in quell'antro buio e umido con un grosso carico sulle spalle, la paura di essere in guerra e la casa lontana. Dopo la scalinata finalmente si esce all'aria aperta e qui inizia la vera ferrata. Attacca dritta ma semplice molto scalinata, nulla di spaventoso. Diciamo che si trova poco ferro per appoggiare i piedi e si mettono giu le mani spesso, ma è piacevole e sempre in sicurezza, molto carina, la dolomia tiene bene sia sugli scarponi che sulle mani, è tutto gradinato e pieno di prese per le mani consumate dal passaggio delle persone. Dopo diversi minuti di percorrenza si arriva alla Forcella del Camoscio 2650m. Da questo bivio prendiamo per il Monte Paterno sulla destra, questo ultimo tratto viene classificato come il più impegnativo, forse perché si appoggiano molto le mani su una semplice arrampicata, per il gruppo non risulta problematico. Dopo questi passaggi si continua su sentierino e sfasciumi e si arriva alla sommità del Monte Paterno 2745m, caratterizzato da una bella Croce e da una vista stupenda grazie alla bellissima giornata.
Seguendo una piccola ferrata in discesa alternativa si ritorna alla Forcella dei Camosci 2650m (intanto un gruppo numerosi di persone era in salita). Da qui proseguiamo verso il "Rifugio Pian di Cengia", lungo un percorso attrezzato, tra fiori e vecchi bunker della guerra. Si segue sempre il sentiero arrivando a diversi piani dopo il panorama lascia sempre senza fiato su queste bellissime gullie di Dolomia. In un'ora circa si arriva al Rifugio Pian di Cengia 2528m dove proprio oggi si corre una maratona montana con 2000 iscritti, tanto casino e qualche problema a passare sui sentieri affollati da corridori. Dal Rifugio si prosegue e arriviamo al Rifugio Comici 2224m, dopo una breve pausa per pranzare rientriamo al Rifugio Fondovalle in circa un'ora e trenta. Dopo essere saliti sul pulmino rientriamo a casa dopo le 23:00 (non vi dico il traffico...). La gita è andata molto bene grazie a Mario e Silvano per l'organizzazione e la bella giornata.
partenza da sesto, prati verdi e il pini Cembro
il gruppo in movimento
panorama spettacolare
Rifugio Fondovalle
Frutto del Camedrio - Dryas octopetala
Cima Uno e Cima Dodici sotto il sole
Gentianella sp.
Verso la Piana
I Laghi dei Piani
La croce prima del Rifugio Locatelli
Le tre cime al tramonto
Si parte per il Monte Paterno e la Ferrata Innerkofler
Questo curioso masso, la Salsiccia di Francoforte
Uscita della prima piccola galleria
Verso la Galleria Paterno
Attacco della Ferrata
verso la forcella del camoscio
Verso la Forcella del Camoscio
Ultimo tratto dalla Forcella del Camoscio
la croce sul Monte Paterno
Vista dal Monte Paterno
Vista dal Monte Paterno
Verso il rifugio Pian di Cengia
Verso il rifugio Pian di Cengia
Verso il rifugio Pian di Cengia
bunker
Corsa passaggio al Rifugio Pian di Cengia
Rifugio Comici
Rientro le ultime Dolomiti
Dal Rifugio Locatelli
Dal Rifugio Locatelli
Panoramica dal Monte Paterno
Da Sesto al Rifugio Locatelli:
Nome: 08/09/2012 13:15
Distanza totale: 7,34 km
Tempo totale: 3:50:33
Tempo di spostamento: 2:14:54
Dislivello massimo: 2455 m
Dislivello minimo: 1496 m
Dislivello: 1112 m
Via ferrata al Monte Paterno:
Nome: 09/09/2012 07:17
Distanza totale: 2,50 km (1,6 mi)
Tempo totale: 1:42:35
Tempo di spostamento: 44:16
Dislivello massimo: 2789 m
Dislivello minimo: 2446 m
Dislivello: 432 m
Dal Monte Paterno al Rifugio Comici:
Nome: 09/09/2012 09:12
Distanza totale: 6,17 km
Tempo totale: 3:42:10
Tempo di spostamento: 1:46:42
Dislivello massimo: 2821 m
Dislivello minimo: 2287 m
Dislivello: 464 m
Dal Rifugio Comici al Rifugio Fondovalle:
Nome: 09/09/2012 13:25
Distanza totale: 4,85 km
Tempo totale: 1:37:47
Tempo di spostamento: 1:16:43
Dislivello massimo: 2328 m
Dislivello minimo: 1577 m
Distanza totale: 4,85 km
Tempo totale: 1:37:47
Tempo di spostamento: 1:16:43
Dislivello massimo: 2328 m
Dislivello minimo: 1577 m
Da Sesto al Rifugio Locatelli
Ferrata al Monte Paterno dal Rifugio Locatelli
Dal Monte Paterno al Rifugio Comici
Rifugio Comici rientro a Sesto
Cartografia: Kompass - n.047 1:25000 - Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo
Commenti
Comunque... ammettilo, sei rimasto indietro per aspettare me ;)