Distanza totale: 3,54 km
Tempo totale: 1:50:36
Tempo di spostamento: 1:31:23
Dislivello massimo: 418 m
Dislivello minimo: 379 m
Dislivello reale: 240 m
Creato da Google My Tracks su Android.
Tra i volatili avvistati da Cinzia abbiamo il Picchio Verde, Picchio Muratore, Regolo e il Fiorancino.
Tempo totale: 1:50:36
Tempo di spostamento: 1:31:23
Dislivello massimo: 418 m
Dislivello minimo: 379 m
Dislivello reale: 240 m
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Ultimo giro del 2012, giornata bella.Con Cinzia decidiamo per una meta naturalistica, binocolo e macchina fotografica.
La nostra tappa è la Riserva Natuale Speciale della Bessa, situata ai piedi della Sera di Ivrea. Cava aurifera sfruttata nel periodo Romano.Questi deposito sono di formazione glaciale risalenti a circa 800.000 anni fa. Il torrente Viona a poco erose parte dei depositi morenici e portò alla luce molti massi erratici nel terrezzo superiore del parco. Prima dello sfruttamento minerario il terrazzamento superiore era un altipiano diviso in piccole valli e la parte sottostante è stata erosa dal fiume Viona ed è un deposito di sabbia e ghiaia sempre data dallo sfruttamento minerario.La riserva ha una estensione di crica 7.5 Km/q
Arriviamo nella Frazione di Vermogno (Zubiena) (BI). Parcheggiamo presso il centro visite del parco e subito non possiamo fare a meno di notare le montagne di massi presenti in zona. Massi che sono state spostate durante la coltivazione del giacimento aurifero nel periodo Romano.
Il sentiero, ovvero il percorso delle Incisioni Rupestri, molto ben segnalato e ci guida tra i boschi e le montagne di pietre. Nella prima parte il sentiero è ricoperto da folgie di Castagni e Farnie, in questa stagione il Pungitopo con il suo colore verde spunta dal marrone del bosco spoglio, solo qualche frutto rosso spunta dai cespugli. Non mancano le felci come il Polypodium e vari tipologie di funghi e muschi. Seguendo sempre il percorso è possibile percorrere delle deviazioni per varie zone di massi incisi risalenti ancora prima del periodo Romano dove gli schiavi erano costretti a cercare oro e vivere direttamente nei pressi della cava (oltre 5000 schiavi): queste testimonianze sono segnalate dai vari massi e buche scvate per proteggersi dal freddo. All'interno di queste buche sono stati ritrovati monili risalenti alle epoche di estrazione del prezioso materiale.
Seguendo una delle deviazioni per la palude si attraversa una bellissima zona di larici si arriva alla palude totalmente ghiacciata, bellissimo spettacolo in un ambiente totalmente addormentato.La palude è delimitata nel terrazzo superiore della Bessa e veniva utilizzata per la macerazione della Canna e come apporto idrico alla miniera.
I massi incisi sono per lo più delle coppelle scava tra di loro e collegate, simboli arcaici lontani dal tempo. Tutte le incisioni sono ben segnalate ed è possibile raggiungerle per fotografarle.
Tra i volatili avvistati da Cinzia abbiamo il Picchio Verde, Picchio Muratore, Regolo e il Fiorancino.
Ruscus aculeatus - Pungitopo
Dicranum scoparium Hedw.
Tra le Quercie
Polypodium vulgare L. - Falsa Liquirizia o Felce Dolce
Thuidium tamariscinum (Hedw.)
Masso del Riparo
tra Castagni e Farnie
Cartografia: Carta dei Sentieri "Il Biellese sud-occidentale" Foglio 3 - 1:25.000
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