Difficoltà: D+
Sviluppo: 700m
Tempo: 2 ore e 40 min.
Dislivello: 500m
Gradini: 300
Partenza:1557 m
Arrivo: 2093 m
Giro completo: 4 ore e 40 min.
Penso che sia la più impegnativa della Val Susa, immersa nelle bellissime Gorge di San Gervasio.
La ferrata è attrezzata con fittoni e cavo in acciaio ricoperto di platica (molto comodo). Pochi gradini e molta arrampicata. Felicissimo di percorrere questa bella ferrata con il socio di mille avventure Fulvio!
La ferrata è lunga e in alcuni punti molto carina per l'esposizione al vuoto e la bellezza degli spigoli tutti da arrampicare con pochi gradini in aiuto. Alcune uscite dalle placche verso le creste sono delicate ed è facile trovarsi esposti al vuoto magari passando sopra ad una piccola cengia prima di trovare il gradino comodo
Viene divisa in più blocchi, ognuno con il suo nome apposto su una targa lungo il percorso:
1 La luna (la prima parte, i gradini tendono a creare sbilanciamento in salita, consiglio di appoggiare i piedi al di fuori dei gradini per il bilanciamento)
2 Far West Crossing (passaggi su spigolo in piedi)
3 Fungo Magico
4 Canale delle Bomba
5 Passo della Birra
6 Vista dei Camosci (passaggio in bosco)
7 Le taniche (zona di passaggio in piano)
8 Cengia "Super Calcaire" (placcona con uscita delicata su piccola cengia)
9 Costone della Pineta
10 El Paso Doble
11 Terrazza del generatore (zona di passaggio in piano)
12 Gran Pilastro (uscita esposta)
13 La Crepa (salita laterale con uscita esposta)
14 la Scala bionica (scala su una bella placca, alcuni passaggi esposti quando si scavalla lo spigolo)
15 Terrazza del cippo (terrazza con il cippo finale)
pietraia conoidale (vista dei camosci)
scala bionica vertiginosa su placca, uscita su cresta esposta
Arrivati alla fine della ferrata seguire il sentiero dei ciaspolatori che rapidamente porta fuori dal bosco di conifere e il panorama si apre ad una bellissima valletta dove al suo centro troviamo una zona di torbiera (troviamo nel senso che ci finiamo dentro.... proprio dentro a mollo con tutti gli scarponi...), insomma si costeggia questa torbiera e si rintraccia la strada sterrata che si dirige verso gli impianti da sci (zona la Coche).
La Coche
conglomerato
In questa zona meta di attività invernali sono presenti alcune aree di ristoro (chiuse..). Seguendo la pista da sci si scende fin quasi all'abitato di Claviere, ci si tiene sulla destra e si seguono le indicazioni per il ponte tibetano.
camoscio nella zona di Claviere
Si percorre una scala ripida fino a ritornare nelle gorge (dove parte il ponte tibetano) dove una bellissima cascata sulla Piccola Dora indica l'inizio della passerella che percorre le gorge.
Attenzione!!! in alcuni punti la passerella non è molto agibile a causa di frane e rotture della pavimentazione (pericolo di finire a mollo.. !! ).
Le gorge di San Gervasio ( si presume la formazione di questo orrido dopo il ritiro dei ghiacciai circa 10000 anni fa ) sono un formidabile insieme di rocce Calcareo-dolomitiche, tutta la valle è stata plasmata dai ghiacciai e dal passaggio della Piccola Dora che arriva ad una creare un canalone anche profondo 100 metri.La zona delle gorge rientra nel progetto "Monti nati dal Mare" tutela la zona della Alta Val Susa essendo una testimonianza rimanente del grandissimo tesoro geologico un frammento dell'antico oceano prealpino, un lembo del suo fondale che conserva rocce e fossili unici nell'intero arco alpino.
Questi movimenti geologici sono visibili anche sulle pareti delle Gorge
oppure sulle striature presenti sul fianco di questa montagna che identificano i sedimenti oceanici ribaltati, schiacciati e modellati dai ghiacci.
dettaglio del pannello
Tra le viarie rocce di calcare e gneis spunta le bellissima Globularia Cordifoglia con il suo stupendo colore.
Globularia Cordifoglia
Nontiscordardimé alpino - Myosotis alpestris
Botton d'Oro
Narciso a fiori raggianti
Le Gorge
grazie al socio Fulvio per la bella gita
su google earth
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Fulvio