Il tempo non promette bene, si parte alle 5:00 per Santa Caterina Valfurva. Arrivati troviamo delle jeep che ci attendono per portarci fino al "Rifugio Ghiacciaio dei Forni" 2000m, si apre una bellissima valle immersa nel parco dello Stelvio.
Si parte a piedi in direzione del rifugio Pizzini Frattola 2700m a circa 1:20 di marcia tra mulattiere, sentieri e qualche nuvola bassa.
Dal rifugio iniziamo una salita molto verticale per raggiungere il Rifugio Casati 3200m. La guide e il sito internet dicono di un percorso di circa un'ora e mezza ma non indicano la strada, noi iniziamo a salire brutalmente in verticale in mezzo a neve e sfasciume roccioso, la salita è abbastanza pesante un passo in avanti e due indietro in mezzo a terra smossa e massi che si sgretolano al nostro passaggio.
In conclusione riusciamo raggiungere il rifugio Casati in più di 3 ore. Prima del casati si trova il rifugio Guasti che è chiuso.
Il Casati è un bel rifugio moderno e bene attrezzato, entrando dalla porta sulla balconata si trova sulla destra si trova una sala sempre riscaldata per gli indumenti da far asciugare, sulla sinistra si apre la parte giorno e al secondo e terzo piano moltissime stanze.
La temperatura è fresca, parecchio, il pomeriggio scorre tranquillo, ci sistemiamo nella stanza da 6 al secondo piano e poi verso le 19 si cena. Un piatto di pasta, del brasato, acqua (mezzo litro = 2 Euro....), un bicchiere di vino e un dolce tipo budino. Davide si la menta che vuole i pizzoccheri. I rifugisti non sono molto cordiali.... e per giunta un mal di testa terribile mi attanaglia (mi dicono che è la quota).
La serata passa tranquilla tra fotografie sulla balconata del rifugio (tra qualche nuvola che copre il monte Cevedale), qualche parola davanti a del tè caldo.
Ora di dormire come al solito Davide russa tutta la notte come un tritone...
Per la mattinata successiva è prevista la salita al monte Cevedale, la finestra di bel tempo è fino alle 12, chiediamo di avere la colazione presto in modo da partire rapidamente per sfruttare il bel tempo, ma il rifugista non vuole darci la colazione presto e dovremmo partire un'ora dopo il nostro programma....
Appena sveglia facciamo rapidamente colazione, vengo messo in cordata con Marco ed Ezio. Dopo esserci inbragati e assicurati in conserva procediamo sulla neve compatta senza l'uso dei ramponi.
Il percorso è il leggera salita tra una marea di neve, un vento molto forte con del leggero nevischio.
Dopo circa un'ora di marcia arriviamo quasi nei pressi dell' anticima del monte Cevedale, la nebbia si è alzata e solo raramente si intravede la punta, il vento soffia forte, il gruppo decide per proseguire solo fino ad una salita verticale verso l' anticima su un pendio di circa 50°.
Arrivati sulla sommità del pendio mettiamo i ramponi e scendiamo per ritornare al Rifugio Casati, la nebbia è fitta e seguiamo a ritroso le tracce, la sensazione è abbastanza di claustrofobica......
Rientrati al rifugio una seconda colazione veloce, un fetta di torta trasparente, un tè e una bottiglia d'acqua (8 Euro... OTTOEURO!!!!).
Riformiamo la cordata e scendiamo, questa volta invece di scendere dalla zona dello sfasciume scendiamo da un canalone e in meno di 1 un'ora siamo al rifugio Frattola, naturalmente con ramponi e in conserva. Durante il percorso di discesa vengo messa in mezzo alla cordata da 3 e ogni tanto l'istruttore Marco, che mi precede, mi lancia qualche insulto in piemontese stretto perchè non tengo la corda in tiro....
Arrivati al rifugio Frattola ci sleghiamo e proseguiamo per il Rifugio dei Forni a circa 1:30 di marcia dove ci aspetta un buon piatto di Pizzoccheri e poi la discesa con le jeep a Santa Caterina Valfurva dove ci aspetta il bus. Naturalmente sotto ad un misto di pioggia e neve.
primo giorno
secondo giorno
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