La mia prima ferrata, prelevo le informazioni dal sito www.vieferrate.it.
Mi alzo prestissimo abbastanza emozionato per questa nuova avventura, da solo e verso l'ignoto ... ( forse esagero...)
Arrivo al solito parcheggio di Oropa
Mi alzo prestissimo abbastanza emozionato per questa nuova avventura, da solo e verso l'ignoto ... ( forse esagero...)
Arrivo al solito parcheggio di Oropa
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spendo i soliti 0,50 Euro all'ora (ma con ben 4 Euro si può fare tutta la giornata).
Mi dirigo verso il sentiero per Oropa Sport o rifugio Rosazza/Savoia. La partenza del sentiero si trova seguendo la strada che prosegue dalle funivie, dopo la chiesa, svoltare a sinistra e proseguire per qualche tornante, ad un certo punto si trova l'imbocco del sentiero.
Mi dirigo verso il sentiero per Oropa Sport o rifugio Rosazza/Savoia. La partenza del sentiero si trova seguendo la strada che prosegue dalle funivie, dopo la chiesa, svoltare a sinistra e proseguire per qualche tornante, ad un certo punto si trova l'imbocco del sentiero.
Si prosegue il sentiero (D13) per circa 20 minuti, dopo una cappelletta con una madonnina si strovano le prime indicazioni della ferrata.
Si prosegue su una pietraia seguendo alla bene e meglio gli omini di pietra fino ad arrivare in un piccolo bosco ai piedi della montagna.
Si sale, i gradini sono tutti ben assestati e non ballano, la fatica e tanta, ad un certo punto raggiungo il ponte tibetano, è molto tirato e quindi comodo (si collega dal vecchio pilastro della funivia verso la parete).
Ogni tanto qualche brivido per l'altezza ma proseguo immerso nella nebbia.
Arrivo al secondo ponte tibetano, anche questo è molto carino e privo di difficoltà.
Ad un certo punto prima dell'utilma placca mi trovo un cartello con scritto "Via di Fuga".... mi crea qualche fastidio... (ovvero se continuo sulla ferrata esiste il pericolo che arrivi un'orso gigante e dovrò scappare seguendo questa via?.... bho!!!)
L'ultima parte è tutta un'altra cosa, si deve affrontare una parete verticale e un tetto, tra le altre cose rimango appeso per qualche secondo sul tetto, con le gambe penzolanti... si lavora tantissimo di braccia, alle volte privo di appigli devo tirarmi su per raggiungere il prossimo scalino.
Arrivo al secondo ponte tibetano, anche questo è molto carino e privo di difficoltà.
Ad un certo punto prima dell'utilma placca mi trovo un cartello con scritto "Via di Fuga".... mi crea qualche fastidio... (ovvero se continuo sulla ferrata esiste il pericolo che arrivi un'orso gigante e dovrò scappare seguendo questa via?.... bho!!!)
L'ultima parte è tutta un'altra cosa, si deve affrontare una parete verticale e un tetto, tra le altre cose rimango appeso per qualche secondo sul tetto, con le gambe penzolanti... si lavora tantissimo di braccia, alle volte privo di appigli devo tirarmi su per raggiungere il prossimo scalino.
Arrivo in cima immerso in una coltre di nebbia e mi vedo passare le persone all'interno della cabina della funivia a qualche metro di distanza (la ferrata finisce a livello del pilone della funicolare).
Si scende dal sentiero che riporta al punto di partenza, per il percorso di discesa trovo anche delle pareti di arrampicata attrezzate
Complimenti alle guide della tike saab per la realizzazione e la manutenzione della ferrata.
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