Anche se non sono della valle mi piace dire in giro di esserlo.. i miei genitori hanno una piccola baita da circa 15 anni nella zona, mi sento quasi di casa in questo posto così selvaggio e poco frequentato. E’ un gran piacere ritornare su queste montagne dopo mesi di astinenza forzata in mezzo alle risaie del vercellese.
Parto da Santhià… una nebbia terribile… arrivo verso le 9 a Piedicavallo (BI) (1085 m), un sole fantastico, della valle, non c’è una nuvola, si vedono chiaramente le montagne.
Il percorso da seguire e il sentiero E50.
Dal parcheggio prendere sulla destra dietro al piccolo bar, si trova un cartello affisso su di un albero che indica E41, a questo punto prendere sulla destra e salire il costone per intercettare il sentiero E50.
Si prosegue su semplice mulattiera sempre seguendo E41-E50, nel giro di poco (dopo lo svincolo con E41) si arriva alla piccola frazione di Rosei (1185 m s.l.m. ), una piccola chiesa sulla sinistra e una serie di caseggiati molto ben tenuti, molto carini.
Si prosegue sulla mulattiera, in basso si sente lo scorrere del Cervo ,si scavallano due piccoli costoni e si inizia ad intravedere il rifugio della vecchia in alto a destra.
Presso la zona dell’alpe Casette troviamo lo svincolo per il sentiero E51 che porta verso il colle della Bosa (1450).
Proseguendo si percorrono diversi piccoli tornanti che sono l’ultimo piccolo sforzo per arrivare al rifugio, il Cervo è diventato solo un piccolo torrente, quasi non lo si sente scorrere.
Prima di arrivare al rifugio (in prossimità di una lapide) si trova l’indicazione per lo sperone Erik zona di arrampicata.
Si supera lo svincolo per la vecchia inferiore e si prosegue verso il rifugio, si lascia a destra il percorso che sale al rifugio e si prosegue sulla mulattiera che con un leggero dislivello porta al lago in circa 10 minuti. Il lago è bellissimo, il Monte Cresto (2546 m) si specchia nelle acque limpide del lago (1868m).
Qui si trova un’incisione voluta da Federico Rosazza in nome della grande opera della mulattiera che permetteva di commerciare con i valdostani della valle del Lys. La leggenda della ragazza, l’orso e il lago, una perenne storia di amore costellata dalla solitudine delle montagna e dal duro lavoro.
Si prosegue sulla destra del lago, si sale verso il colle, sulla mulattiera voluta nel 1879 da Federico Rosazza.
In meno di 30 minuti sono al colle (2187 m), il sentiero E50 termina ed iniziano le segnaletiche della Valle d’Aosta (triangoli gialli), una deviazione sulla sinistra prosegue sull’alta via delle alpi biellesi verso il monte Cresto, invece il sentiero in basso prosegue verso la valle del Lys.
La zona del passo è una grande pietraia, dove i massi sono stati raccolti per costruire la mulattiera.
Qualche minuto per riposare e poi si scende e si ritorna a casa.
la valle cervo
marco e il lago
Commenti
ciao, piano piano scopro il tuo blog.