Passa ai contenuti principali

Vercelli sotto la pioggia

Sabato, Cinzia lavora a Vercelli, parto per raggiungerla in treno nel primo pomeriggio, barba lunga di una settimana, il solito taglio di capelli corto, una cuffietta marrone abbastanza vecchia e logora, il giubbotto marrone con il cappuccio sulla testa, scarpe da ginnastica, un'ombrello vecchio e rotto, 5 euro in tasca in moneta ... diciamo vestito in modo giusto per fondersi con la gente in una giornata di pioggia.


Arrivo verso le 13 a Vercelli, è da 4 giorni che piove, piccoli laghi al posto delle pozzanghere, mi chiama mia moglie e dice che tarda di circa un'ora... ok, inizio a girare per il centro di Vercelli nella zona di Piazza Cavour. Non c'è una persona in giro.... qualche bar aperto con qualche avventore seduto in solitaria con un caffè ed un giornale.

Scende la pioggia, i jeans umidi, le poche persone che incontro mi guardano con aria strana... magari sono un pericoloso barbone...

Passo davanti al Peggy Guggenheim , due volontari della protezione civile sono sull' igresso dentro alle loro divise gialle e blu infreddoliti dall'umidita della pioggia, qualche persona all'interno della mostra osserva le opere con superficialità del curioso ma non dell'interessato.

La pioggia continua a cadere, il cielo è grigio sulla mia testa, l'ultimo album dei Subsonica mi scarica nelle orecchie una fiume di note acide e testi carichi di energia.

Continuo a girare per Piazza Cavour passando sotto i portici, due, tre giri "intanto il tempo passa e non mi frega niente" (come dicono i Negrita). Alcuni banchetti di agricoltori vendono i loro prodotti, frutta, verdura, insaccati sotto ai portici, mi guardano storto con la solita presunzione di sapere la differenza tra una persona che gli vuole rubare il portafoglio e un passante scazzato che pensa ad ascoltarsi la sua musica immerso nelle sue allucinazioni.

Per mia fortuna chiama Cinzia, finisce di lavorare verso le 14:30 e mi porta via dal mio delirio mentale....


Piazza Cavour


Via Verdi

Piazza Cavour

Commenti

Post popolari in questo blog

La macchina del pane - Bifinett KH 1170

le ricette Abbiamo ricevuto in regalo una macchina del pane, accessorio che mai avevo immaginato di comprare, perchè ho sempre pensato che consumasse un sacco di corrente elettrica e che tanto valeva comprarlo dal panettiere. Secondo varie ricerche internet, ad esempio qui , farsi il pane è invece decisamente conveniente, perchè costerebbe meno di un euro al chilo, con l'ulteriore vantaggio di sapere le materie prime utilizzate. Su internet poi ci sono un sacco di ricette, manuali, consigli, post e forum che ne discutono e danno consigli. A me che piace spacioccare in cucina, ma che ho poco tempo, si è aperto un mondo tutto da scoprire!! Infatti già con il solo pane è possibile sbizzarrirsi nell'aggiunta dei più disparati ingredienti e nella scoperta che esistono un sacco di tipi di farine, ma in più è possibile anche fare dolci, e qualcuno ci ha fatto persino la polenta, il mou e il risolatte. Niente da dire, semplicemente, proverò tutto!! Qui un po' di manuali crea

Come regolare e agganciare i ramponi

Visto che in giro non si trovano molte informazioni su queste cose tecniche ecco il mio mini manuale per agganciare i ramponi. Questi sono i Ramponi c-14 Fast della Cassin, aperti e pronti per essere registrati su degli scarponi da alpinismo. Prima di tutto bisogna regolare la lunghezza del rampone, iniziamo a sganciare la parte di blocco posteriore. Premere sulle due linguette ed estrarre la staffa in modo da regolarla per la taglia del proprio scarpone. A questo punto possiamo accanciare i notstri ramponi. Iniziamo dalla parte davanti. Assicuriamoci che lo scarpone sia dentro al rampone interamente disteso. A questo punto un bell'aggancio forte in modo che l'operazione faccia "CLACK", con forza e senza paura. Tiriamo bene la fettuccia facendola passare nell'anello del fermo frontale e poi farla entrare dentro i due anelli laterali. Farla ripassare nel primo anello in modo da formare un nodo a strozzo bello tirato.

Fesa di tacchino al microonde

Ingredienti : Un trancio di fesa di tacchino rosmarino tritato paprika dolce Farina Vino bianco Utilizzare un contenitore adatto alla cottura in microonde, con coperchio. Metterci mezzo bicchiere di vino bianco e metà di acqua. Prendere la fesa, cospargerla di rosmarino tritato e sale, poi con la farina e infine con la paprika, ambo le parti. Riporre nella pentola, chiuderla e cucinare alla massima potenza per 30 minuti. Se possibile, Dopo 15 minuti girate la fesa e rispargete sulla parte superiore la farina e paprika. I tempi possono variare a seconda del peso, il pezzo che avevo io era poco più di un chilo. È davvero semplice e veloce da preparare!